la cultura non si ferma #iorestoacasa - il tesoro nascosto

Archivio di Stato di Asti

9-13 marzo 2020 - Appuntamenti virtuali

#iorestoacasa
#iorestoacasa

L’Archivio di Stato di Asti apre virtualmente le porte dei depositi archivistici per raccontare il patrimonio che conserva. Ogni settimana un percorso tematico permetterà di continuare a scoprire il passato, il territorio, l'arte, a viaggiare nello spazio e nel tempo grazie ai documenti d'archivio.

Nella settimana dal 9 al 13 marzo abbiamo invitato il pubblico a scoprire il tesoro nascosto della nostra sede: la preziosa chiesa barocca di inizio Settecento.

10 marzo

In questi giorni in cui l'hashtag #iorestoacasa ci ricorda quanto sia importante lo sforzo di ognuno per contribuire alla prevenzione della diffusione del Coronavirus, vogliamo cominciare ad aprire virtualmente la sede per raccontarvi gli aspetti architettonici più rilevanti dell'edificio e i documenti più interessanti che conserva.

Cosa si nasconde dietro questa finestra?

#iorestoacasa chiesa

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12 marzo

Dietro la finestrella ovale… un tesoro nascosto: la chiesa del convento cistercense di Sant’Anna e Santo Spirito, costruita a partire dal 1706. Una grande chiesa a navata unica, “tutta adornata di stucho e qualche poco di pittura” (visita pastorale del vescovo Caisotti, 1764). Se il nome dell’architetto è ancora un mistero, sappiamo che le decorazioni sono opera dello “stuccatore di grido” (Boatteri, 1781 circa) Antonio Catenazzi mentre gli affreschi, oggi in buona parte scomparsi, erano dei pittori Bianchi e Ferrari. Ma c’erano anche grandi sculture in stucco, marmi e quadri. Dove sono finiti? 

#iorestoacasa chiesa

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13 marzo

Nel pieno Settecento la chiesa era decorata con statue in stucco più grandi del vero che rappresentano dodici virtù, l’altare maggiore era di marmi policromi e alle pareti e sugli altari figuravano quadri con i soggetti più diversi… Sant’Anna, la Regina Teodolinda che dona un lembo della veste della Vergine alle monache, la Madonna che allatta San Bernardo e tanti altri. Che fine hanno fatto? Nel 1785 venne smantellato parte dell’apparato decorativo in stucco, in particolare le grandi statue, per fare spazio alle pitture murali di Vincenzo Bosio mentre i marmi e le tele furono dispersi al momento della chiusura dei conventi voluta da Napoleone nel 1802.
Diventato demaniale, l’edificio conventuale è stato adibito a diversi usi: Reale Casa degli Invalidi e poi caserma fino al 1945, poi abitazione di fortuna per sfollati e migranti e infine dal 2001 l’ex convento è sede dell’Archivio di Stato di Asti e la splendida chiesa attende di essere scoperta.​

Chiesa di Sant'Anna e Santo Spirito

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