la cultura non si ferma #iorestoacasa - malattia e salute

Archivio di Stato di Asti

13 - 17 aprile 2020 - Appuntamenti virtuali

#iorestoacasa
#iorestoacasa

L’Archivio di Stato di Asti apre virtualmente le porte dei depositi archivistici per raccontare il patrimonio che conserva. Ogni settimana un percorso tematico permetterà di continuare a scoprire il passato, il territorio, l'arte, a viaggiare nello spazio e nel tempo grazie ai documenti d'archivio.

Nella settimana dal 13 al 17 aprile abbiamo proposto un percorso nella storia della malattia e della salute attraverso le carte conservate dall’Archivio di Stato di Asti. 

14 aprile

Oggi vogliamo ringraziare e rendere omaggio a tutti i medici e gli operatori sanitari di Asti e provincia che sono impegnati in questo difficile frangente nel garantire le cure ai pazienti e la sicurezza alla popolazione. Lo facciamo parlando di un fondo archivistico in particolare, quello dell’Ospedale Civile di Asti, istituzione che a partire dal 1972 ha depositato il proprio archivio storico (ovvero i documenti più vecchi, non più utili al lavoro quotidiano dell’amministrazione) presso l’Archivio di Stato di Asti. Sfogliando l’inventario e ripercorrendo a ritroso la storia attraverso le carte e le pergamene, scopriamo insieme che l’Ospedale Civile di Asti è frutto della fusione alla fine dell’Ottocento di due istituti astigiani più antichi: l’Ospedale degli Infermi (fondato nel 1681 sotto il titolo di “Santa Maria Scala Coeli”) e l’Ospedale di Santa Marta, che esisteva già alla metà del Quattrocento.

Si tratta di documentazione di grande importanza, che permette di ricostruire non solo la storia dell’assistenza e della beneficienza, ma anche di tracciare la storia della società astigiana e del modo in cui affrontò le malattie nei secoli passati.

#iorestoacasa malattia-salute

 Facebook  Twitter

16 aprile

Oggi ci occupiamo di un’epidemia vecchia quasi di due secoli: il colera che colpì il Regno di Sardegna negli anni Trenta dell’Ottocento. Si trattò della comparsa in Europa e nella penisola italiana di questa grave malattia infettiva, che più volte sarebbe tornata a mietere vittime nei decenni successivi.
Attraverso le raccolte a stampa della legislazione del periodo, disponibili in Sala Studio come strumento di supporto per i ricercatori, possiamo farci un’idea di come il Regno di Sardegna affrontò il pericolo: ad esempio, pubblicando nell’aprile 1832 una “Istruzione popolare sui principali mezzi da impiegarsi per guarentirsi dal Cholera-morbus”.
Pur essendo stato scritto in un contesto sociale molto diverso dal nostro e con riferimenti scientifici non paragonabili, scorrendone le pagine possiamo trovare indicazioni che ci sono familiari, come quelle di prestare particolare attenzione alla igiene e pulizia personale e delle abitazioni e la prescrizione di liquidi per la disinfezione.​
"Si è osservato - così diceva l'Istruzione popolare citata - che quanto più pura è l'aria che si respira, meno si è esposto al Cholera".

#iorestoacasa - malattia e salute

Facebook  Twitter

17 aprile

Oggi ci occupiamo di un documento proveniente dal fondo Sottoprefettura di Asti (si tratta dell’Ente che ha preceduto la Prefettura prima dell’istituzione della Provincia di Asti). Tra le tante questioni sottoposte all’attenzione del Sottoprefetto quasi un secolo fa, emerge un aspetto che può sembrare più leggero ma che di certo non era meno importante di tanti altri. Si tratta della pubblicità della “Tombola Nazionale per la diffusione del calendario della Croce Rossa Italiana - Italian Red Cross a beneficio della lotta contro la tubercolosi e la malaria” del 1924. Questo volantino, oltre a fornirci informazioni sulla società e sul costume dell’epoca, ci permette di capire come tubercolosi e malaria, malattie oggi quasi scomparse, impegnassero molto a quel tempo la Croce Rossa Italiana.

#iorestoacasa - malattia e salute

Facebook  Twitter